Concerto a Cordoba

E
arrivò il giorno del concerto a Cordoba, la mia città natale!
Un evento atteso e temuto, perché sarebbero stati presenti tutti gli amici, familiari e conoscenti di tre di noi che facevamo parte del complesso Mundo Nuevo.
Senz’altro, desideravamo suonare nella nostra città, annunciare l’Ideale evangelico che avevamo trovato e che aveva cambiato la nostra vita, ma, pensavamo: “Come l’avrebbero presa?” Il rispetto umano era ancora a fior di pelle. Avevamo lasciato le nostre famiglie, rimandato gli studi, lasciato le nostre fidanzate, i progetti futuri … ed eravamo partiti senza tante spiegazioni, dietro una pazza avventura: trasformare un convento abbandonato, in mezzo alla pampa,  in una cittadella che testimoniasse come sarebbe il mondo se tutti vivessero il Vangelo.
E
ra arrivato il momento di spiegarlo alla nostra gente, almeno per noi tre “cordobesi” del gruppo.

Teatro Rivera Indarte (oggi, Libertador San Martín). Córdoba, Argentina.

Anche questa volta avevamo scelto il teatro più importante della città, il Rivera Indarte (attuale teatro San Martín) e, come nei concerti precedenti, era strapieno! Quando si aprì il sipario, osservai che proprio sul palchetto di fronte c’era un gruppo di amici e anche lei, la mia ex-fidanzata. C’erano anche tutti i miei parenti e quelli dei miei compagni di Cordoba, ma… noi non eravamo più gli stessi. Saremmo stati capaci di dimostrarlo con coraggio, superando il rispetto umano?

Prima di iniziare il concerto, facemmo un “patto di guerra”, giurandoci di mantenere tra di noi l’amore reciproco che Gesù esige perché Lui sia presente spiritualmente “tra due o tre” riuniti nel Suo nome. Dopo di che ci buttammo, letteralmente, sulla scena. Fummo accolti con molto entusiasmo, finché non cantammo una canzone che ricordava “tre uomini che non avevano avuto paura di morire” per i propri ideali.
E
ra una canzone nata in un altro contesto, scritta in italiano, e non avevamo fatto caso che parlava di tre “yanquis” (termine peggiorativo per nominare quelli del Nord): Martin Luther King e i due Kennedy. Una moneta lanciata sul palcoscenico parlò più di mille parole: “Imperialisti”, era il suo significato. Avrebbe potuto essere il finale tragico del concerto, eppure non ci fermammo e, anzi, aumentammo il volume e la convinzione nel nostro messaggio: Dio è Amore e la rivoluzione evangelica è l’unica capace di costruire pacificamente una nuova società alla quale tutti aspiriamo.

Piazza centrale. Córdoba, Argentina.

Il concerto fu un successo. Il messaggio passò e fu accolto in pieno…
Alla fine, tanta gente si avvicinò per salutarci, tra cui un giovane che mi confessò di essere in contatto con la guerriglia che stava nascendo, proprio in quegli anni, in Argentina e in altri paesi dell’America Latina. Mi disse che si era commosso durante il concerto. Che in quel momento che era stata lanciata la moneta sul palcoscenico, al vedere la nostra reazione, pensò che se avessero ucciso uno di noi, gli altri avrebbero continuato a cantare (o meglio, a gridare) i loro ideali senza guardarsi indietro, nemmeno per vedere chi fosse caduto … tale era la convinzione che coglieva in noi.  Che ci invidiava per la nostra fede nell’amore, nella rivoluzione evangelica per cambiare le cose; perché anche loro (i guerriglieri) puntavano a un mondo nuovo ma, a differenza da noi, credevano che solo con le armi avrebbero potuto conquistarlo.

Sperimentai tutta la mia impotenza nel non riuscire a convincerlo che la violenza non poteva essere l’unica strada. Lo invitai a venire a conoscere “il nostro sogno”.
E
anche se sembrava interessato, in realtà non ci rivedemmo più. Dopo diversi anni, mentre ero già in Italia, cominciò a venire alla luce la tragedia dei “desaparecidos”. Per me fu un dolore immenso, ma anche di forte sprone per raddoppiare il mio impegno per la rivoluzione pacifica del Vangelo, anche per lui e per i tanti che, come lui – pur, se per strade sbagliate –, hanno sognato e si sono impegnati nella costruzione di un mondo più giusto e unito.

Gustavo
E
. Clariá

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Pubblicato da Gustavo Clariá

Nato a Córdoba, Argentina, nonno piemontese, economista, comunicatore, scrittore. Ho vissuto la metà della mia vita in Europa (Italia in particolare) e l'altra in America Latina. Giramondo, aperto alla conoscenza di altre culture. L'unità, nel rispetto della diversità, della famiglia umana, è il mio orizzonte. Cerco, quindi, di vivere la mia giornata "costruendo rapporti" di concordia e di unità. Il mio contributo alla pace.

22 Risposte a “Concerto a Cordoba”

  1. Así es Gustavo!!! Luchar por los ideales!! Y son muchos los caminos…con la violencia NO..te deseo felices Fiestas!!!La Sagrada Familia en nuestros corazones..y Bendiciones.

  2. Ciao Gustavo!!!! Grazie del tuo ultimo pezzo e di tutti, veramente! Li trovo sempre così attuali e freschi anche se appartengono alla tua storia passata. Auguri anche a te!!! Sarà un Natale “strano”, senza tanta socializzazione, ognuno nella propria casa. Forse sarà più vicino a quel Natale dì semplicità e autenticità di 2020 anni fa. Ci manchi Gustavo!!! Ti mando un abbraccio forte forte ⭐️🎄

  3. Que hermosa experiencia Gustavo.. Linda Ciudad de Córdoba..hablar también de los tres Mártires de Norte América..GRACIAS compañeros del SANTO VIAJES UN GRAN ABRAZOS 👍🙋🏼‍♂️🤗

  4. Grazie Gustavo avere Gesù con noi suo palco ti dà la forza di gridare il nostro ideale anche se durante il concerto ad un certo punto può avere un momento di difficoltà ! È un esperienza abbiamo sperimentato noi ai nostri tempi che dovremo però mettere in pratica anche durante i momenti difficili della vita di tutti i giorni !!
    Ti abbraccio Gustavo. 😀😀👋🏻👋🏻👍🏻👍🏻

  5. Be tutto vince l’,amore e avere Gesù il mezzo si può arrivare a toccare qualsiasi cuore specialmente se il mezzo è la musica ………..🎼🎼 Sono convinto che solo arrivando a toccare il cuore si può cambiare le persone questa è la vera rivoluzione perché il nostro ideale quando ti arriva ti cambia la vita ti porta la gioia dell’amore scambievole e avere Gesù in mezzo a noi !! Grazie Gustavo ti abbraccio sempre 1️⃣

  6. Grazie Gustavo di questi memorial così intensi e significativi. E grazie degli auguri che contraccambiamo di cuore. Buon Natale Gustavo amico fratello nostro! Con affetto Anna e Alberto

  7. Mi fai pensare anche all’esperienza di Bergoglio. Che dramma in quegli anni per l’Argentina… ma grazie a Dio ci sono stati anche grandi, grandissimi frutti… 💙

  8. Qué lindo lo que contás. Sobretodo en esto último. Recuerdo que yo también viví mucho el tema de la guerrilla. Ya había conocido a los gen, y me había decidido cambiar las “estructuras sociales” , así las llamábamos con el amor. Pero en respeto y aprecio a tantos que dejaron la vida buscando una sociedad más justa, decidí que mi vida laboral fuera dirigida a los más pobres, a los más necesitados, a los últimos. Y así fue que en mis casi 38 años de trabajo docente, siempre trabajé en escuelas de villas miserias, en escuelas urbano -marginales, con discapacitados en estado de abandono… Así me jubilé.

  9. Hola Gus, que lindo recuerdo, tan presente para la época actuales…!!
    Realmente el teatro estaba al tope, y como cuentas era un momento muy especial con el público conocido, y bastante especial.

  10. Hermoso el relato!!! Me he emocionado mucho, porque recordé esa etapa juvenil dónde yo también encontré el Ideal con la fuerza y convicción avasallante q ni pensaba en lo que pasaba alrededor. Los únicos preocupados eran mis padres cuando veían que me iba a encuentros a Bs As, creo que se quedaban rezando.

  11. Gus es el concierto que hicimos en el 69? Con mundo nuevo?…porque no recuerdo lo de la moneda!!!..quizás fue otro que hicieron en el 70.

  12. Grazie Gustavo! Una testimonianza da brivido, raccontata in maniera equilibrata..mi hai fatto respirare l’aria di quei tempi tremendi con le tue parole, solo chi ha vissuto in prima persona riesce a farlo..traspare un mondo giovanile pieno di vita, in ogni caso, sia evangelico che rivoluzionario, e tutto il dolore meschino della reazione nazista yankee, della cia attraverso il plan condor per soffocare quelle aspirazioni dettate dalle imperiose esigenze di verità e amore..grazie Gustavo

  13. Con tus relatos tan contundentes, viene a mi memoria, cuando los domingos debíamos salir por las ciudades cercanas de la Maríapolis a vivir el Apostolado. Cuanto respeto humano superado!!!!! Realmente Gustavo. Locuras inolvidables que marcaron nuestras vidas.

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