Diario di viaggio a Terra Santa / 1

“Se
qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua (Lc 9,23)”

 7 novembre del 2008 (venerdì, giorno della preghiera per i musulmani). Già si intravvede la costa della “Terra Santa”. Pur non essendo dal lato del finestrino riesco a scorgere un paesaggio di lievi ondulazioni, semidesertico e, all’improvviso, moderne urbanizzazioni.
Tel Aviv si presenta, dall’alto sontuosa e fiera di se stessa, come il suo aeroporto “Ben Gurion”.
Appoggio il piede timidamente su questa terra sacra … è la mia prima volta!

Con Eduardo, all’arribo all’aeroporto Bel Gurion (Tel Aviv)

I miei amici sono lì ad attendermi e con loro andiamo di corsa a Gerusalemme per arrivare in tempo alla Messa, presso l’Istituto Pontificio Notre Dame of Jerusalem Center. Doveva essere Maria ad accogliermi! Quando ho preso Gesù Eucaristia gli ho detto, deciso: “Gesù, sono venuto perché tu mi chiami ancora, in un modo nuovo che ancora non so … mi sono spogliato del superfluo accumulato in questi anni. Eccomi!”. In lontananza, si sente il canto del “muezzin” musulmano che, dall’alto del minareto, invita i fedeli alla preghiera: “Allahu akbar” (Dio è grande).

 8 novembre (sabato, Shabbat ebreo). Il focolare maschile è a Shu afat, quartiere nuovo arabo al nordest di Gerusalemme. Dalla  mia cameretta scorgo una bella vista della “città santa”, sui colli.

Panoramica di Gerusalemme.

Il giorno dopo andiamo a Messa all’importante Scuola di Studi Teologici dei Domenicani: bellissima Chiesa! Pranzo con i miei amici: Eduardo (Uruguay), Jordi (catalano), Claudio (Torinese), Edi (brasiliano) e Gerard (Francia). Una piccola ONU, alla quale mi aggiungo io, argentino!

Nel pomeriggio  Jordi mi accompagna alla Città Vecchia, a Gerusalemme. Entrando dalla Porta di Damasco (sec. III), mi  viene un brivido che mi rimane per tutta la passeggiata. Canto interiormente il salmo: “Quale gioia quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore! Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte Gerusalemme” (Salmo 121/122). E’ come entrare in un mondo a sé, di una “intensità umana” impressionante. Oggi, sabato, predominano gli arabi musulmani; gli ebrei riposano.
L’umanità sembra concentrarsi in questi pochi metri quadrati  dove sono successi così tanti eventi che hanno segnato per sempre la storia dell’umanità.

Santo Sepolcro: Pietra dell’Unzione

All’improvviso, il mio amico mi annuncia: “Ecco il Santo Sepolcro!”. Resto muto, immobile. Sento che devo prepararmi in fretta … Davanti alla pietra che copre il sepolcro prego per tanti che mi hanno chiesto di farlo. Poi, saliamo sul Calvario (“luogo del cranio”), dove si conserva un grosso pezzo di roccia dove è stata piantata la Croce: il posto dove Gesù è stato inchiodato, dove ha gridato l’abbandono …
Mi inginocchio e dialogo con Lui, ripeto una preghiera di Chiara Lubich: “Fammi un frutto degno del tuo abbandono”. Penso che è ancora abbandonato … e che, forse, lo sarà fino alla fine dei tempi, finché tutti saranno Uno in Lui Risorto. Un abisso d’amore mi invade e mi trovo a ringraziare mille volte. La ragione lascia posto al cuore, lo lascia dire, senza mettergli freni, mentre si odono gli armoniosi canti gregoriani dei pellegrini ortodossi.
Usciamo sulla strada, sempre affollata, che non riesce a spegnere il fuoco che sento dentro di me.

9 novembre (domenica, “Dies Domini” per i cristiani). Con Gerard, andiamo a Messa alla parrocchia del San Salvador, tenuta dai Padri Francescani. Mi  trovo subito “a casa”, in un clima cristiano-cattolico di gente araba palestinese, nell’ atteggiamento di accogliere e amare, tipico dei cristiani. La Chiesa è affollata da bambini e giovani sposi con i loro figli. Tutti, ma proprio tutti i bambini fanno la comunione. Quelli più piccoli ricevono la benedizione dal prete che avvicina il Calice con il sangue di Cristo alle loro teste.
Esco dalla chiesa pieno di gioia! Mi sembra di vedere assicurata la chiesa cristiana locale, anche per il futuro.

Gustavo E. Clariá

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Pubblicato da Gustavo Clariá

Nato a Córdoba, Argentina, nonno piemontese, economista, comunicatore, scrittore. Ho vissuto la metà della mia vita in Europa (Italia in particolare) e l'altra in America Latina. Giramondo, aperto alla conoscenza di altre culture. L'unità, nel rispetto della diversità, della famiglia umana, è il mio orizzonte. Cerco, quindi, di vivere la mia giornata "costruendo rapporti" di concordia e di unità. Il mio contributo alla pace.

32 Risposte a “Diario di viaggio a Terra Santa / 1”

  1. Me impactó mucho! “Qué alegría cuando me dijeron… éste es el Santo Sepulcro”, me pareció estar allí. La humanidad concentrada en pocos metros, maravilloso, la unidad! Te agradezco muchísimo, un mensaje muy sustancioso.

  2. Qué bonito relato!! Leyendo, he suspirado hondo varias veces, claro que es lindo visitar lugares y tener nuestras propias vivencias, pero tus relatos son tan emocionalmente descriptivos, que trascienden de alguna manera mágica colores, olores y sabores,… gracias

  3. Hola Querido Gustavo..Que Bendecido 🙏estarán la tierra donde pisados nuestro Señor Jesucristo Me impresionó cuando viste el pedazo de piedra que habian usado para clavar a Jesús 🙏 GRACIAS UN abrazo!!

  4. Qué belleza!
    Acabo de disfrutar del inicio de la visita a Tierra Santa. Y otras dos experiencias anteriores que no había alcanzado leer con anterioridad: La tierra sin mal y la visita a Nueva Zelanda. Todas con un sello magnífico del carisma de Chiara y nuestro, descriptos con tanta delicadeza y naturalidad como para hacerlas accesibles a todos. Y disfrutadas en lo profundo del alma por los que conocemos la profundidad.

  5. Grazie. Un bellissimo viaggio che ho sempre in cuore di fare: camminare, respirare l’aria, pregare… negli stessi luoghi dove è vissuto Gesù, Maria, Giuseppe. Intanto la mia preghiera insistente perché Gesù sciolga i cuori di quanti impediscono la riconciliazione. Ciao 😇

  6. Muchas gracias querido Gustavo. Lindo viaje a Tierra Santa, mientras estamos de comino en el santo viaje. Qué maravilla, linda esta primera parte; espero las demás…!

  7. Gustavo, gracias de este diario en la tierra de Jesús. Cuando escribes, parece que miro esos lugares santos con tus ojos. Gracias!

  8. Que hermosa experiencia!!!! Mi asignatura pendiente…ya no se si lo podré hacer…Me emociona tú relato….increíble….La razón da lugar al corazón..así es

  9. Gracias por este regalo sagrado dónde abres tu alma y nos cuentas tu relación con Jesús en tierra Santa. Siento que solo puedo acercarme un poquito a tan alta experiencia haciéndome como un niño.

  10. Querido Gustavo gracias por compartir tu vida! Nos parece estar acompañándote por esas tierras bendecidas y sagradas! Cuanto nos dicen y significan! Nos alegra y agradecemos a Dios y a Maria el inmenso regalo de visitar Israel, y recorrer las calles que camino Jesús y sus amigos.. y con Pedro repetimos Señor a quien iremos? Solo tu tienes palabras
    de vida eterna!

  11. Buona domenica e grazie è un piacere leggere i tuoi diari 📔.
    Questo è speciale, ti ringrazio anche per la capacità che hai di trasportami lì in quei luoghi e vivere le tue sensazioni, cosa che io non saprei fare: tramutarle in parole così belle. Grazie più che un diario è una meditazione 🤗🙏👍

  12. Che coincidenza Gustavo! Ieri scrivevi “Un abisso d’amore mi invade e mi trovo a ringraziare mille volte.”. Oggi sembra che il discorso continui. Amore e riconoscenza, essere grati dell’amore, sono indivisibili.
    Mi piace molto quando condividi i tuoi dialoghi intimi con Gesù. Non ostentano una profondità nel rapporto con Dio. Sai cosa mostrano: che Dio è di famiglia. È una Persona con la quale puoi avere familiarità, accessibile, non seduto in alto su un trono impassibile e severo. Se i cattolici comprendessero il Pane, il povero immenso Pane…

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