E correvi

Ho
trovato questo video su Youtube con la mia canzone “E correvi”, realizzato da Laude Souza, con delle belle immagini. Mentre ringrazio Laude per il suo lavoro (chissà se mai ci conosceremo di persona), vi racconto com’è nata la canzone.

Era un pomeriggio come tanti altri con il Gen Rosso a Loppiano. Per distendermi dopo pranzo avevo preso la chitarra e, mentre strimpellavo, il ritornello mi è venuto spontaneamente. Quindi, ho cercato di seguire l’istinto (o l’ispirazione) per completare le strofe. Senza darle troppa importanza, l’ho fatta ascoltare a Ricardo, argentino come me. La cosa è rimasta lì.

Alcuni mesi dopo, mentre rientravamo col nostro bus da una tournée in Germania, viene fuori l’argomento del nuovo disco che si voleva registrare. Ognuno propone le proprie canzoni che si potrebbero includere e, davanti al mio silenzio, mi viene chiesto se avesse anch’io qualcuna da proporre. Rispondo che non ho composto niente, ma Ricardo invece dice a tutti che ho fatto “una canzone di un cavallo”. Io me ne ero proprio dimenticato … e infatti non sarei riuscito a ricordare nemmeno il ritornello se non fosse stato per lui che sì lo ricordava. Per fortuna il testo l’avevo scritto e, insieme, siamo riusciti a ricuperare anche la musica.

La cosa più originale è arrivata al momento di registrarla, insieme alle altre canzoni scelte, con i professionisti della Sony a Roma. Quando è arrivato il mio turno, i musicisti mi hanno chiesto sul ritmo col quale dovevano suonarla. Ho risposto come l’avrebbe fatto un “gaucho” della Pampa argentina, ignaro di ritmi e di partiture: “Il ritmo? Ah, quello di un cavallo che galoppa libero sulla prateria …”. Dopo un attimo di sconcerto da parte dei professionisti, mi viene rifatta la domanda, ma non so rispondere diversamente. Dato che sono nato in Argentina, cominciano a suonare una specie di bossa nova brasiliana (tanto il Brasile e l’Argentina sono vicini!). Al sentire quel ritmo reagisco: “No, il cavallo galoppa, non va al trotto …”. I miei amici cercano di spiegare tecnicamente ciò che io solo riesco a esprimere da “gaucho”. Dopo aver provato altri ritmi, e io continuando a dire di no, i musicisti sono sull’orlo di perdere la pazienza … Capisco, allora, dagli sguardi fulminanti dei miei amici che devo dire comunque di sì a uno dei tanti ritmi che mi sono stati proposti. Ne scelgo il più simili a una cavalcata, anche se nella mia testa il ritmo originale resta ancora intatto. Anni dopo, e con l’aiuto di altri amici a Firenze, riuscirò a registrarla finalmente col ritmo giusto e in spagnolo. Eccola: “Y corrías”

Gustavo E. Clariá

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Pubblicato da Gustavo Clariá

Nato a Córdoba, Argentina, nonno piemontese, economista, comunicatore, scrittore. Ho vissuto la metà della mia vita in Europa (Italia in particolare) e l'altra in America Latina. Giramondo, aperto alla conoscenza di altre culture. L'unità, nel rispetto della diversità, della famiglia umana, è il mio orizzonte. Cerco, quindi, di vivere la mia giornata "costruendo rapporti" di concordia e di unità. Il mio contributo alla pace.

9 Risposte a “E correvi”

  1. Bellissimo Gustavo il racconto di come hai composto e correvi mi ha riportato indietro ! Il brano fu pubblicato sul l’album “Venite alla Festa ” se non ricordo male !;

    1. E’ stata pubblicata sull’album “Senza frontiere” e, in seguito, la registrai con alcuni gen della Toscana e Umbria in spagnolo nell’album “Sei l’unico fiore”.

    1. Sí, certo: “Hay que abrazar la propia Cruz un poquitito más … hay que amar a los demás un poquitito más… y así todo irá mejor, un poquitito más!”

  2. Ricordo principalmente “Corrias”, versione contenuta in “Sei l’unico fiore”. E’ quella che cerchi?

    1. Sì, Anna. Qualcuno l’ha caricato su Youtube, come anche tu me l’hai segnalato. Inserirò la versione in spagnolo registrata su “Sei l’unico Fiore”. Buon Natale!

I commenti sono chiusi.